sabato, Luglio 12, 2025

CESP- REPORT SEMINARIO CASA DI RECLUSIONE DI AVERSA

Biblioteche innovative in carcere

Il progetto per detenuti โ€œBibliotecariโ€

Approda presso la Casa di Reclusione โ€œFilippo Saporitoโ€ di Aversa

Lโ€™11 ottobre scorso, presso la Casa di reclusione di Aversa (ex ospedale psichiatrico dismesso nel 2016), si รจ svolto il convegno โ€œIstruzione e cultura: Biblioteche innovative in carcereโ€ organizzato dal CESP- Rete delle scuole ristrette, nel quale รจ stato presentato il progetto per la formazione di detenuti bibliotecari negli istituti penitenziari della provincia di Caserta. Lโ€™idea di promuovere anche nel carcere di Aversa il corso Biblioteche innovative in carcere, รจ nato dallโ€™incontro tra il Centro studi scuola pubblica e la Libreria sociale โ€œIl Donoโ€ di Aversa, nel quale si รจ prospettato di realizzare anche sul territorio aversano il progetto che da otto anni si svolge presso la Casa Circondariale di Rebibbia NC (a cura di Anna Grazia Stammati, Presidente CESP,  e Luisa Marquardt, Cattedra di Biblioteconomia e Bibliografia, Universitร  di Roma Tre). Il progetto, che la Rete sta diffondendo sui vari territori su cui sono ubicati i penitenziari nei quali i docenti โ€œristrettiโ€ insegnano, รจ stato giร  approvato a Saluzzo, Grosseto, Livorno, Gorgona, si sta diffondendo in altre realtร  ed รจ stato accolto favorevolmente dalla Direzione della Casa di reclusione, essendo finalizzato allโ€™acquisizione, da parte della popolazione detenuta, di conoscenze e competenze spendibili in ambito lavorativo, tanto in carcere, durante il periodo detentivo, quanto allโ€™esterno, una volta terminato il periodo di carcerazione.

Lโ€™idea progettuale รจ stata illustrata alle autoritร  presenti, direttori degli istituti penitenziari del territorio, dirigenti scolastici, docenti ed esponenti del mondo della cultura e dellโ€™associazionismo e la libreria sociale โ€œIl donoโ€ ha donato alla struttura ospitante circa 100 volumi, quale inizio di una proficua collaborazione tra, Libreria, CESP e Direzione penitenziaria. Attraverso tale collaborazione i detenuti, una volta formatisi nel corso, potranno essere impegnati allโ€™esterno, nella gestione di una biblioteca, presso la stessa Libreria-sociale โ€œil donoโ€ o nelle biblioteche, pubbliche e private, del territorio. Tale progettualitร  ha messo  in evidenza come un percorso trattamentale basato sulla lettura, la scrittura e il recupero di una cultura personale, permettano un concreto ed efficace reinserimento nella societร  dei โ€œristrettiโ€.

 Il dibattito รจ stato arricchito dal contributo di due detenuti, uno in semilibertร , Pierdonato Zito, lโ€™altro orami fuori dal circuito penitenziario, Pino Panepinto. Il primo, laureatosi in Scienze sociali presso il Polo penitenziario universitario dellโ€™Universitร  Federico II di Napoli, aperto nel carcere di Secondigliano, ha descritto lโ€™esperienza di studio in carcere, la trasformazione della cella in uno spazio di crescita e la conseguente metamorfosi personale che gli ha permesso di essere il primo laureato del Polo universitario, ma ha raccontato anche quali sono le difficoltร  determinate dalle criticitร  proprie del sistema penitenziario. Il secondo, libero da circa un anno, ha descritto il percorso seguito in carcere, la ripresa degli studi sino al conseguimento del diploma di maturitร , la frequenza del Corso Biblioteche innovative in carcere a Rebibbia (grazie al quale รจ stato assunto come operatore di biblioteca allโ€™interno del penitenziario per circa due anni), ma ha rappresentato a sua volta tutte le difficoltร  che un detenuto incontra nel ricollocarsi sul proprio territorio, mancando qualunque attivitร  di mediazione tra il fine pena e il reinserimento nella societร , con lโ€™assenza delle istituzioni in tale percorso, mentre รจ proprio questo che occorrerebbe favorire. Il proficuo percorso svolto durante la detenzione รจ, infatti, la testimonianza della realizzazione dellโ€™art 27 della Costituzione, perchรฉ viene restituita alla collettivitร  una persona che non รจ piรน un pericolo sociale, ma una risorsa, perรฒ, tali sforzi rischiano di essere totalmente annullati se lโ€™individuo, che pure ha seguito un percorso di riabilitazione, una volta uscito, viene abbandonato a se stesso.

Lโ€™iniziativa ha comunque concretamente dimostrato come la cultura riesca a rendere liberi ed รจ stata giudicata encomiabile dagli interlocutori istituzionali presenti, tra questi la Provveditrice dellโ€™Amministrazione penitenziaria della regione Campania, dottoressa Lucia Castellano, ha sottolineato come sia importante la rete tra istituzioni e associazionismo, perchรฉ la garanzia dei diritti fondamentali dellโ€™uomo, non puรฒ venire solo dallโ€™Amministrazione penitenziaria, ma deve essere il risultato di unโ€™azione collegiale che deve vedere uniti, carcere, scuole, biblioteche, cultura, attori sociali. In questo senso giร  si muove la Casa di reclusione di Aversa, che garantisce tali spazi e interventi e i detenuti vengono impegnati in attivitร  culturali (come il corso di formazione di guide turistiche e lโ€™impiego dei detenuti nelle giornate del FAI, quali โ€œciceroniโ€ del Museo criminologico del penitenziario). A conferma di quanto detto, la Direttrice del penitenziario, dottoressa Stella Scialpi, ha sottolineato che leggere permette di acquisire uno sguardo libero e una libertร  di pensiero, rispetto a chi non ne gode materialmente, in quanto, ha aggiunto citando Proust, chi legge un libro, legge se stesso e attraverso questo riconoscersi cโ€™รจ un ripensamento delle proprie esperienze passate, in un processo di consapevolezza, di apertura mentale, di acquisizione di un nuovo punto di vista sul mondo, rispetto alle proprie esperienze passate, per tornare in societร , dove, perรฒ, dovrebbero esserci risposte concrete per questa nuova dimensione, ovverossia lavoro e reinserimento a pieno titolo nella societร .

Le voci dellโ€™Amministrazione penitenziaria, si sono intervallate con quelle dellโ€™Istruzione in carcere, rappresentata a piรน livelli, dal Ministero dellโ€™Istruzione e del Merito, che ha delegato lโ€™USR Campania, con la presenza della Dottoressa Anna De Paola, Referente dei CPIA per la Campania, il Dirigente del CPIA di Caserta, Professor Raffaele Cavaliere (che dirige il piรน grande e complesso CPIA dโ€™Italia, con circa 28 punti di erogazione e la presenza di percorsi di istruzione in tutti e quattro gli istituti penitenziari del territorio). Il dialogo che ne รจ scaturito ha messo in evidenza lโ€™importanza dei percorsi di istruzione e cultura nellโ€™esecuzione penale, il profondo e proficuo cambiamento che si innesca in persone che attraverso lo studio recuperano percorsi personali precocemente abbandonati, ma anche in questo caso sono stati evidenziati gli ostacoli che possono presentarsi nel rendere compatibili tempi e modi organizzativi delle due istituzioni, non sempre convergenti, cosรฌ come la mancanza di organici stabili che permettano continuitร  nel lavoro dei docenti,  la necessitร  di ampliare la rete di scuole anche al secondo livello, per preparare i detenuti al recupero di abilitร  tecnico-professionali.

Sull’importanza di tali percorsi si sono pronunciati anche la Referente del Comitato esecutivo Nazionale dellโ€™Associazione Italiana Biblioteche (AIB), dottoressa Maria Pia Cacace,  che ha illustrato il protocollo giร  in essere tra Giustizia e AIB e si รจ soffermata sullโ€™importanza delle biblioteche in carcere, rendendosi disponibile a collaborare con la Casa di reclusione di Aversa per la realizzazione del progetto Biblioteche innovative e il Senatore Lucio Romano che ha sottolineato il valore costituzionale di tali interventi, augurandosi che la collaborazione tra istituzioni porti alla realizzazione di quanto posto in essere e rendendosi a sua volta disponibile per le iniziative future.

In questo senso diffondere e mettere in rete pratiche quali quelle della realizzazione di โ€œBiblioteche innovative in carcereโ€, significa sostenere le attivitร  didattiche, aprendo spazi per la relazione e lโ€™acquisizione di conoscenze e competenze spendibili in ambito sociale e lavorativo, quali strumenti idonei proprio al recupero di conoscenze e competenze che possono favorire lโ€™accesso a piรน ambiti lavorativi.  A questo proposito nel seminario cโ€™รจ stato anche un confronto tra i docenti della rete delle scuole ristrette (intervenuti dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Toscana, dallโ€™Umbria, dal Lazio e dalla Calabria, oltre che dal territorio campano) e tra i funzionari giuridico-pedagogici, che ha avuto come obiettivo quello di fare in modo che la realizzazione di uno spazio quale quello della Biblioteca, prevista dallo stesso Ordinamento penitenziario, possa costituire un elemento per riuscire a realizzare in maniera diffusa un trattamento consapevole e fruttuoso che possa permettere ai detenuti, una volta usciti,  di trovare occupazione.

Al termine dei lavori si รจ confermato un successivo appuntamento tra CESP, Amministrazione penitenziaria e Libreria il โ€œdonoโ€  per entrare nel merito della strutturazione e approvazione del progetto.

Anna Grazia Stammati
(Presidente CESP)

Roma, 14 ottobre 2024

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