I sottoscritti docenti del Liceo โGiordano Brunoโ di Roma esprimono forte amarezza, rammarico e dissenso rispetto alla decisione delle nostre istituzioni di sopprimere il Liceo Economico Sociale (LES) e di sostituirlo con il Liceo del Made in Italy a partire dal 2025-2026.
Questa scelta ci appare incomprensibile e poco lungimirante da ogni punto di vista.
Da un lato si va a colpire mortalmente un Liceo, quello delle Scienze Umane โ Opzione economico sociale, che aveva acquisito in questi anni una sua fisionomia originale e una dignitร scientifica, venendo peraltro apprezzato dalle famiglie come dal mondo universitario. In questo modo, oltre a generare enormi problemi per intere classi di concorso di docenti attualmente impiegati nel LES, si getta alle ortiche il lavoro di tutte quelle persone che in questi 13 anni hanno dedicato tempo ed energie per ideare e realizzare un percorso formativo valido โ un โliceo della contemporaneitร โ di carattere multidisciplinare e interdisciplinare โ, costruendo peraltro gradualmente un patrimonio di esperienze, di progettualitร , di collaborazioni con enti e associazioni del territorio, che ora rischia di essere disperso e vanificato.
Dallโaltro lato, viene istituito al posto del LES โ senza una vera discussione allโinterno del mondo della scuola e della comunitร scientifica โ un nuovo indirizzo dalla natura non definita (non si sa ancora nulla sullโorganizzazione del triennio!), ma sicuramente con un profilo del tutto diverso. Il Liceo del Made in Italy โ che si presenta con un nome che รจ giร di per sรฉ abbastanza problematico e paradossale โ ha infatti tuttโaltre finalitร , in primis quella di sviluppare โcompetenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italyโ. Vengono quindi meno sia lโinsegnamento delle scienze umane sia lโattenzione allโasse sociale, due elementi portanti della fisionomia del LES. E si favoriscono invece percorsi diretti di avviamento al mondo aziendale e legami strettissimi con le imprese (pubbliche e private) del territorio.
Non a caso, lโistituzione del nuovo indirizzo liceale avviene con una legge dedicata in generale al Made in Italy (Legge n. 206 del 27 dicembre 2023) che รจ stata elaborata non dal Ministero dellโIstruzione e del Merito, ma dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il quale comprensibilmente persegue obiettivi, promuove strategie e utilizza linguaggi che fanno riferimento a logiche diverse da quelle che caratterizzano il mondo della scuola e della formazione in etร evolutiva.
Una cosa ci appare chiara in questo passaggio traumatico: si tratta di un grave impoverimento sul piano culturale e pedagogico. E si tratta di un ulteriore tassello di una deriva per noi inaccettabile, quella che rende il percorso delle scuole superiori un mero avviamento al mondo del lavoro. Siamo di fronte a un vero e proprio mutamento nellโimpostazione di fondo, nella โvisioneโ della scuola e della sua funzione educativa: la nostra finalitร non sarebbe piรน quella di dare ai ragazzi una formazione a tutto tondo, capace di sviluppare capacitร di ragionamento, una cultura ampia e multiforme, autonomia di giudizio, sensibilitร e coscienza civile, libertร e senso critico. Lo scopo del nostro lavoro dovrebbe essere piuttosto quello di promuovere conoscenze, abilitร e competenze specifiche โin vista dellโallineamento tra la domanda e lโofferta di lavoroโ (Art. 18), ovvero capaci di corrispondere immediatamente a certe aspettative del mondo produttivo e a determinate necessitร del mercato del lavoro.
Per parte nostra, come insegnanti e come cittadini, non possiamo accettare che la formazione dei ragazzi e la stessa natura dellโistruzione liceale vengano ridotte a questo.
Purtroppo la volontร di cancellare il LES per far posto al Made in Italy sembra indicare in maniera del tutto trasparente questa regressione. Si sopprime lโunico liceo che โ intrecciando lo studio del diritto e dellโeconomia con le scienze umane e la metodologia della ricerca sociale โ intende fornire agli studenti gli strumenti per comprendere, in modo approfondito e critico, un mondo complesso e globalizzato come quello attuale. Si sopprime inoltre un percorso che insiste sulla formazione generale della persona, dedicando particolare attenzione alle dinamiche psico-sociali e alle relazioni interpersonali, interculturali e comunitarie, nellโottica della costruzione di unโidentitร insieme solida e aperta, in grado di agire in maniera efficace su piรน livelli, da quello locale a quello internazionale.
Al suo posto, viene introdotto un indirizzo che somiglia molto a un istituto tecnico, tutto orientato allโapprendimento di nozioni e abilitร specifiche, in relazione a settori economici particolari (innanzitutto in ambito locale). Dalle disposizioni normative della Legge 206 emerge ad esempio che il Liceo del Made in Italy prevede un rafforzamento dei Percorsi di Orientamento (PCTO), in collegamento con percorsi di specializzazione tecnica post-diploma (ITS Academy) e โcon il tessuto economico socio-produttivo di riferimentoโ; prevede anche โpercorsi di apprendistatoโ e lโacquisizione di competenze riguardanti la โgestione dโimpresaโ e di โtecniche e strategie di mercato per le imprese del made in Italyโ (Art. 18). Si fa inoltre riferimento a una Fondazione โper il raccordo tra le imprese del made in Italy e i licei del Made in Italy, al fine di diffondere la cultura dโimpresa tra gli studentiโ (Art. 19), nonchรฉ allโistituzione della โGiornata del Made in Italyโ (15 aprile) per โcelebrareโ, anche presso le istituzioni scolastiche, โlโeccellenza italianaโ e il suo โcontributo allo sviluppo economico e culturale della Nazioneโ (Art. 3).
Questโimpostazione appare discutibile perfino se si assume come prospettiva privilegiata lโaccesso al mondo del lavoro. Si deve considerare, infatti, che la velocitร delle innovazioni tecnologiche e la rapiditร dei mutamenti in ogni ambito della realtร attuale fanno sรฌ che le conoscenze specifiche e le abilitร tecniche acquisite diventino in breve tempo obsolete, rendendo invece sempre piรน necessaria una formazione ampia, solida e dinamica, che permetta ai giovani di affrontare con ricchezza di risorse la specializzazione richiesta in etร adulta. Appare quindi fondamentale che in ambito scolastico si continui a puntare sulla promozione di competenze trasversali di analisi, di ricerca, di problem solving, di riflessione autonoma e critica. Da questo punto di vista, il percorso liceale del LES appare particolarmente adeguato alle sfide della societร in cui viviamo, perchรฉ favorisce lโacquisizione di metodi di interpretazione, di organizzazione, di comunicazione che possono davvero rappresentare una grande risorsa sia per il proseguimento degli studi allโuniversitร sia per lโinserimento nel mondo lavorativo (semmai, a nostro parere, ci si dovrebbe chiedere come valorizzare il LES ed eventualmente migliorarlo, anzichรฉ sopprimerlo per ragioni francamente inspiegabili).
Alla luce di tutte queste riflessioni, facciamo appello affinchรฉ il governo ascolti la voce delle scuole che si stanno mobilitando in difesa del Liceo Economico Sociale (ad esempio, attraverso la piattaforma โSalviamo il LESโ). Auspichiamo che ci si adoperi per potenziare i diversi Istituti tecnici che giร si occupano di economia aziendale, di marketing, di turismo, rinunciando al progetto di un Liceo del Made in Italy. E qualora non si voglia in alcun modo rinunciare a tale progetto, chiediamo con forza e convinzione che il nuovo percorso liceale venga introdotto come un indirizzo parallelo, ma assolutamente non sostitutivo, rispetto a quello del LES.
Roma, 30 gennaio 2024
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