2011
I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO GENERALE per il 28 GENNAIO
Il potere economico e politico liberista, che ha trascinato l'Italia e parte del mondo nella più grave crisi del dopoguerra, invece di pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare ciò che resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei salariati/e e dei settori popolari.
Nell'ultimo biennio il governo Berlusconi, sulla scia del centrosinistra prodiano, ha cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle fabbriche e nelle strutture pubbliche (a partire dalla scuola: 140 mila posti in meno ed espulsione in massa dei precari), ingigantito il precariato lavorativo e di vita, imposto catastrofiche "riforme" della scuola e dell'Università, nel Pubblico Impiego bloccato i contratti e con il decreto Brunetta sequestrata la contrattazione e i diritti lavorativi e sindacali, come fatto a livello generale con il "collegato lavoro".
GRANDE RESISTENZA OPERAIA ALLA FIAT
VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 28 GENNAIO
Il risultato del referendum-capestro alla Fiat Mirafiori, costituisce un grande esempio di resistenza e di forza operaia e deve tradursi in uno stimolo per tutti i salariati e i settori popolari per una rivolta di grandi dimensioni contro l’arroganza padronale e governativa, a partire dallo sciopero dei metalmeccanici convocato per il 28 gennaio dalla Fiom ed esteso dai COBAS a sciopero generale di tutti i lavoratori/trici. Malgrado la pesantezza dell’ignobile ricatto di Marchionne sotteso al referendum ( “o accettate il neo-schiavismo che vi imponiamo, o ve ne andate a casa tutti”), oltre il 50% degli operai ha risposto un secco e coraggioso NO ; e solo il voto degli impiegati, che non vivono la drammaticità della condizione operaia, ha consentito, e di poco, il successo del ricatto.
Dunque, il capo-banda Fiat Marchionne non può cantare vittoria, ma al suo assalto, in nome di un padronato parassitario e reazionario, contro ciò che resta dei diritti dei salariati, deve rispondere un vasto fronte sociale.
Per questa ragione i COBAS SI SONO ASSUNTI LA RESPONSABILITA ’ DI CONVOCARE PER IL 28 GENNAIO LO SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI/TRICI PUBBLICI E PRIVATI PER L’INTERA GIORNATA, rispondendo anche alle richieste di generalizzazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti e da varie strutture del conflitto sociale e ambientale, alle quali la Cgil ha dato una drastica risposta negativa, poiché condivide le politiche liberiste ed è stata in questi anni la principale responsabile, con Cisl ed Uil, della distruzione dei diritti sindacali e di sciopero.
La grande resistenza operaia alla Fiat, dà ancora maggior rilievo allo SCIOPERO GENERALE DEL 28 GENNAIO, ove va messo in campo il più ampio fronte sociale per battere l’arroganza padronale e governativa, smascherare la finta “opposizione” parlamentare e i sindacati collaborazionisti, per riconquistare i posti di lavoro, il reddito, le pensioni, l’istruzione e le altre strutture sociali pubbliche, i beni comuni, i diritti politici, sociali e sindacali.
LA CRISI SIA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
Piero Bernocchi, portavoce nazionale COBAS
28 GENNAIO SCIOPERO GENERALE
LAVORATORI E STUDENTI IN PIAZZA
LA CRISI SIA
PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
Il 28 gennaio, insieme ai metalmeccanici, sciopereranno e manifesteranno tutte le categorie del lavoro dipendente pubblico e privato (ad eccezione dei trasporti urbani che scioperano il 26) e nella scuola e nelle Università -oltre a docenti, Ata e personale amministrativo- bloccheranno le attività gli studenti protagonisti della rivolta anti-Gelmini dei mesi scorsi.
I COBAS hanno infatti esteso a tutti i lavoratori e le lavoratrici lo sciopero che la Fiom aveva indetto per i soli metalmeccanici, dopo aver inutilmente cercato di farlo generalizzare anche dalla Cgil che si è seccamente rifiutata per timore dell’estensione della lotta contro l’arroganza padronale e governativa
MANIFESTAZIONI DEL 28 GENNAIO
Le manifestazioni promosse dai COBAS si svolgeranno a
ROMA (pz. della Repubblica h. 10),
TORINO (Porta Susa h. 9),
CAGLIARI (pz. Giovanni XXIII h. 10),
PALERMO ( pz. Politeama h. 9.30),
BARI (pz. Castello h. 9),
FIRENZE (pz. S. Marco h. 9),
NAPOLI (Pomigliano Circumvesuviana Vecchia, h. 10),
SALERNO (pz. Ferrovia h. 9.30),
GENOVA (pz. Caricamento h. 9),
TRIESTE (pz. della Borsa h. 10),
LIVORNO (pz. Cavour h. 9),
PADOVA (Stazione FF.SS. h. 9)
POTENZA (S. Nicola di Melfi, Fiat-Sata, h. 9.30),
LANCIANO (Chieti) (P. Plebiscito, h.10)
TERNI (piazza Tacito h. 9).
SIRACUSA presidio itinerante presso i cancelli delle aziende industriali di Priolo, Melilli e Augusta
IL 28 GENNAIO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA E DELL’UNIVERSITA’
Il taglio di 140.000 posti di lavoro per docenti ed Ata in tre anni, l’espulsione in massa dei precari. la riduzione di ore di lezione e di materie, l’aumento (fino a 35) del numero di alunni per classe, l’assegnazione di cattedre oltre le 18 ore, il taglio al sostegno, la diminuzione dei fondi stanno disgregando la scuola pubblica, rendendola una SCUOLA-MISERIA.
CENTINAIA DI MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO L’ARROGANZA PADRONALE E GOVERNATIVA
Tra i miasmi postribolari che esalano dai palazzi del Potere, centinaia di migliaia di lavoratori/trici e studenti oggi hanno portato nelle strade di decine di città italiane una ventata di aria fresca, di ribellione e protesta contro l’arroganza padronale e governativa.
26 marzo 2011 h.14.00 - Roma, pz. della Repubblica manifestazione PER L’ACQUA BENE COMUNE e NO AL NUCLEARE
26 marzo 2011
Ore 14.00 - Piazza della Repubblica
Manifestazione nazionale a Roma
VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni,
dei diritti, della democrazia
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini hanno sottoscritto i referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua.
Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media.
Grazie a queste donne e questi uomini, nella prossima primavera l’intero popolo italiano sarà chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri.
Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.
Per consentire la massima partecipazione, chiediamo che il voto referendario sia accorpato alle prossime elezioni amministrative e che prima della celebrazione dei referendum si imponga la moratoria ai processi di privatizzazione.
Crediamo anche che il ricorso all’energia nucleare sia una una scelta sbagliata perché è una fonte rischiosa, costosa, non sicura e nei fatti alternativa al risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti rinnovabili.
Siamo convinti che una vittoria dei SI ai referendum della prossima primavera possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.
Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme.
Per questo chiamiamo tutte le donne e gli uomini di questo Paese a una grande manifestazione nazionale del popolo dell’acqua e dei movimenti per i beni comuni da tenersi a Roma sabato 26 marzo 2011.
Una manifestazione aperta, allegra e plurale.
Per lanciare la vittoria dei SI ai referendum per l’acqua bene comune.
E per dire che un’altra Italia è possibile. Qui ed ora.
Perché solo la partecipazione è libertà.
Perché si scrive acqua e si legge democrazia.
PROMUOVONO:
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Comitato Referendario “2 SI’ per l’Acqua Bene Comune”
SI VOTA SI AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE E CONTRO IL NUCLEARE
In primavera
saremo chiamati a votare per i referendum “ acqua e nucleare”.
Votando SI , i cittadini potranno abrogare le leggi con cui il governo Berlusconi
ha deciso il ritorno al nucleare e privatizzato l’acqua ,
oltre al trasporto pubblico locale e allo smaltimento dei rifiuti urbani
Con il SI al voto referendario l’acqua dovrà tornare pubblica sottratta al profitto e ai privati che speculano sul bene primario e vitale dell’acqua , negandola a chi non ce l’ha o facendola pagare cara , fregandosene degli inquinanti- quali arsenico, cloro,piombo,nitrati – che danneggiano gravemente la salute.
Con il SI , la gestione dell’acqua dovrà essere partecipata dai cittadini,dai lavoratori addetti, dagli enti locali, che distribuiranno l’acqua con i primi 50 litri gratis a tutti, con tariffe progressive tese a scoraggiare gli sprechi, con l’attenzione particolare per la qualità e salubrità dell’acqua.
Con il SI al voto referendario i trasporti locali dovranno rimanere pubblici, con la gestione partecipata indirizzata verso la preminenza e lo sviluppo del mezzo pubblico, elettrico e su rotaia, tale da ridurre drasticamente i disagi della mobilità pendolare e risanare l’aria dagli smog delle polveri sottili .
Con il SI al voto referendario lo smaltimento dei rifiuti urbani dovrà avere una gestione pubblico-partecipata , spezzando la catena mafiosa che finora ha garantito l’arricchimento attraverso discatche-inceneritori, nocività alla salute umana e all’ambiente , puntando decisamente verso il risultato de “ rifiuti zero” , tramite la raccolta differenziata porta a porta , le isole ecologiche, gli impianti di compostaggio, il contributo del riciclo-riuso di carta-vetro-alluminio-plastiche al ciclo virtuoso di risparmio di energia-entropia-economia e salute.
TREE MILE ISLAND(Usa 1979),CERNOBYL (URSS 1986), FUKUSHIMA (Giappone 2011)
NUCLEARE MAI PIU’
Con il SI al voto referendario il piano nucleare verrà definitivamente cancellato .
Il governo Berlusconi non ha tenuto fede al vittorioso referendum dell’87 post Cernobyl .
Né intende ripensamenti dopo la catastrofe nucleare che oggi colpisce la popolazione giapponese ,
con la morte radioattiva e le migliaia di contaminati e condannati a malattie atroci e incurabili.
Con il SI referendario contro il nucleare si potranno destinare le risorse al risparmio energetico , a energie pulite ed ecocompatibili con le esigenze del territorio, al risanamento ambientale post chiusura centrale a carbone e petrolio ; si avvierà la ripubblicizzazione dell’energia elettrica e la gestioone partecipata, in grado di garantire qualità del servizio e tariffe eque, non più bollette salate perché gravate dai profitti ai privati.
I REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE SONO L’OCCASIONE PER CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DELL’ITALIA,
NON FACCIAMOCELA SCAPPARE !
COORDINAMENTO ANTINUCLEARE “ SALUTE – AMBIENTE – ENERGIA “
THREE MILE ISLAND-CHERNOBYL-FUKUSHIMA : NUCLEARE MAI PIU’ !
Su quanto sta avvenendo in Giappone - alla catastrofe naturale si aggiunge quella del crimine nucleare - c’è poco altro da commentare salvo dire che quanto sta accadendo è un decisivo atto di accusa nei confronti del sistema dominante e dei mercanti dell’energia, che pur di speculare ed arricchirsi non esitano a scatenare catastrofi mortali.
ANCORA UNA GUERRA “UMANITARIA” PER IL PETROLIO
NO ALLA AGGRESSIONE MILITARE DELLA LIBIA
NO ALL’ITALIA IN GUERRA
Mobilitiamoci subito per:
FERMARE L’AGGRESSIONE MILITARE
IMPEDIRE L’INTERVENTO BELLICO ITALIANO
SOSTENERE LA LIBERAZIONE DEI POPOLI DEL MAGHREB E DEL MASHREK CONTRO I REGIMI REAZIONARI