Nel decimo anniversario della partecipazione del CESP- Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto, il 2 e 3 luglio si svolgerà, presso la Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto e presso Palazzo Mauri-Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci” della città, la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è. Lo storico appuntamento (inserito nel prestigioso Programma del Festival dei Due Mondi- Progetti Speciali) si aprirà, il 2 luglio, con la partecipazione dei/delle docenti della Rete allo spettacolo “Senza Titolo. Manifesto del carcere Futurista”, per la regia di Giorgio Flamini, con i detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti della Compagnia #SIneNOmine, presso la Casa di reclusione di Maiano-Spoleto. Senza titolo abbraccia la complessità del contesto carcerario, e la messa in scena si immerge in più dimensioni: la realtà e il sogno, la costrizione e la libertà, la pena e la trasformazione, il pregiudizio e l’inclusione, sviluppando tre sequenze di dialoghi sul testo di Rinnegato, (detenuto da 32 anni). R. ci trasporta in un ring linguistico, in un tribunale mentale, in uno spazio dove la realtà si dissolve, i ruoli sono mutevoli, rappresentati da oggetti che incarnano sia armi che difese, e i personaggi si trovano in un eterno scambio di ruoli e prospettive.
Il 3 luglio, presso la Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci”, nel Palazzo Mauri di Spoleto, si svolgerà il seminario Cultura & Carcere “Dell’Inferno e Delle Utopie nel mondo della liquidità”, che si pone in continuità con lo spettacolo della Compagnia #SIneNOmine. La giornata sarà divisa in due parti: nella prima, dopo i saluti istituzionali, si partirà da una riflessione del sociologo Zygmunt Bauman ripresa dal libro Modus vivendi “In un momento in cui le forme sociali non riescono più a conservare a lungo la loro forma, si scompongono e si sciolgono più in fretta del tempo necessario a fargliene assumere una”, quale forma e spazio occupa oggi il carcere nella società e quale è il suo futuro? Al seminario parteciperanno istituzioni di livello nazionale e regionale/territoriale e, tra i relatori, si segnala il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, già Ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick.
Nella seconda parte saranno istituiti due Tavoli “operativi”: uno riguarderà il progetto Biblioteche innovative in carcere e la costruzione di una Rete in Umbria per attivarlo. Il progetto di biblioteche innovative in ambito penitenziario – collegate in rete con le biblioteche del territorio, delle Scuole e delle Università, strutturate per diventare poli culturali, oltre che per sviluppare nuove professionalità è nato nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, dalla collaborazione tra Luisa Marquardt (Università Roma Tre) e Anna Grazia Stammati (docente a Rebibbia, Presidente CESP). Condiviso dai/dalle docenti della Rete delle scuole ristrette, si basa su quanto previsto dall’Ordinamento Penitenziario e dal DPR 230 del 2000 e costituisce uno degli obiettivi del Programma nazionale 2022-2024 (“Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale: cultura, sviluppo e coesione sociale”) di Cassa delle Ammende, con cui si intende percorrere nuove strade di collaborazione interistituzionale e rafforzare i servizi per il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale.
L’altro Tavolo di discussione Misure alternative, art. 21 e semilibertà, esaminerà gli strumenti previsti dall’ordinamento penitenziario per favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati e per alleggerire la pressione esistente negli istituti, derivante dal sovraffollamento. Il carcere, infatti, non è l’unica forma di esecuzione di una pena e non dovrebbe essere neanche la principale. I dati riportati da Antigone sulla funzione deflattiva delle Misure alternative rispetto alla popolazione detenuta e la riduzione della recidiva, ci indicano, però, che queste tendono a procedere spesso lungo binari paralleli (quasi sempre in salita), ovvero i numeri della popolazione detenuta aumentano, in relazione all’applicazione delle Misure. L’unica eccezione registrata si è avuta tra il 2010 e il 2015, in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza per il sovraffollamento delle carceri nel 2010, e della sentenza Torreggiani, del 2013, che ha dichiarato illegale il sistema penitenziario italiano: poi, dal 2015 si è tornati all’aumento delle presenze in carcere. Ciononostante, il dato relativo alle revoche delle Misure alternative, soprattutto se consideriamo le revoche per la commissione di nuovi reati (pari allo 0,71%), permette di sostenere con forza l’idea della funzione di riduzione della recidiva in caso di condanna scontata in misura alternativa anziché in carcere. Alle due giornate parteciperanno ex detenuti, oggi liberi, che in questi anni hanno seguito i percorsi del CESP- Rete delle scuole ristrette e, una volta usciti, da uomini liberi si sono reinseriti (o lo stanno facendo) e seguono i docenti della Rete, testimoni diretti che “il trattamento penitenziario non può prescindere dallo sviluppo culturale e che il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale è procedimento complesso che richiede una risposta multidimensionale e non è possibile senza un cambiamento culturale intra ed extra murale ( da “Lettera al CESP e alla Rete al Salone Internazionale del Libro di Torino”- Sonia Specchia- Direttore dell’Ufficio II del DAP, già Segretario Generale della Cassa delle Ammende ).
Anna Grazia Stammati Presidente CESP