Siamo stati facili profeti quando, all’avvento in pompa magna di Draghi, presentato come il risolutore di tutti i drammi sanitari ed economici non risolti dal precedente governo Conte-bis, prevedemmo che a breve ci saremmo ritrovati, malgrado il Recovery Plan, di fronte alle stesse precarietà, inefficienze e disorganizzazioni del precedente governo.
Il governo Draghi gode di un ampissimo consenso parlamentare, dovuto sia al carisma personale del premier e all’investitura di Mattarella sia al trasformismo politico dei vari partiti, la cui reale motivazione è la gestione dell’enorme flusso di capitali provenienti dall’Unione Europea
Il governo Conte-bis si è dissolto in tempi rapidissimi. A sostituirlo, Mattarella ha chiamato il “salvatore della Patria” Mario Draghi, per ripetere l’exploit del salvataggio dell’euro con il suo “whatever it takes”. Tutti i poteri del Paese gli hanno reso omaggio: ma l’incoronazione a “sovrano" sarà duratura o la "luna di miele" svanirà davanti alle prime decisioni serie? Certo, questo Draghi non è quello che nel 2011 intimava a Berlusconi durissima austerità e tagli, provocandone la sostituzione con il tecnocrate “lacrime e sangue” Mario Monti.
RIDURRE IL NUMERO DI ALUNNI PER CLASSE ASSUMERE IMMEDIATAMENTE I PRECARI
IL 25 MANIFESTAZIONI IN DECINE DI CITTA' (a Roma al Ministero, ore 16) promosse da Priorità alla Scuola e dai COBAS
RIAPERTURA ANCHE DELLE SCUOLE SUPERIORI ALMENO AL 50% E IN SICUREZZA
I ritardi e le inadempienze che hanno caratterizzato la cosiddetta “seconda ondata” della pandemia non hanno alcuna giustificazione. Sanità, scuola e trasporti, dopo l’estate, presentavano le medesime criticità. Tra aprile e maggio erano state avanzate precise richieste: 15 alunni per classe, assunzioni e ampliamento degli organici, nuovi spazi, potenziamento dei trasporti, tamponi e tracciamento; governo ed enti locali, però, non hanno fatto quasi nulla in estate e neanche a novembre-dicembre! Cronaca di una chiusura annunciata, si potrebbe dire.
Il 21 gennaio 2021 é il centenario della fondazione del Partito comunista italiano (allora PCd’I). Piero Bernocchi e Roberto Massari in questo volume presentano una controstoria in compendio dei 70 anni del Pci, una serie di saggi, documentati e approfonditi, sui principali “buchi neri” e nefandezze dei gruppi dirigenti del Pci che, per buona parte di quelli/e della generazione del Sessantotto, sono stati pluridecennali avversari e spesso anche nemici. Il libro può essere acquistato nelle librerie oppure on-line nei siti più noti e in quelli delle principali case editrici, a partire dalla Massari Editore.
I Governi di Germania, Francia, Irlanda, Olanda e persino del Regno unito varano forme più o meno intense di lockdown, ma salvaguardano il diritto all’istruzione; il Governo Conte PD- 5S- Leu con i DPCM del 25 ottobre e del 4 novembre chiude le scuole superiori e nelle zone rosse anche le due ultime classi delle medie.
A settembre 2020, come se non fosse accaduto nulla, la scuola, tutta la scuola, presentava le stesse condizioni degli anni precedenti: non è stato ridotto il numero degli alunni per classe per garantire un serio distanziamento; non sono stati assunti i precari, che anzi sono diventati circa 200.000 tra docenti e ATA; ci sono le stesse vecchie strutture, che nel 60/70% dei casi non rispettano le normative sulla sicurezza, anche quelle precedenti alla pandemia.
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE DEVE ESSERE SEMPRE GARANTITO!
Prima di venerdì 26 marzo vi sono stati altre giornate di mobilitazione, in particolare del popolo della scuola pubblica e dei tanti settori lavorativi travolti dalla crisi economica: ma in questa giornata il conflitto sociale è stato il più trasversale e intenso dall’inizio della pandemia. I COBAS, che avevano convocato lo sciopero nazionale della scuola e del TPL, insieme a Priorità alla scuola e al CNPS (Coordinamento nazionale precari scuola), hanno portato in piazza più di 10mila persone in 67 città, con un numero significativo di adesioni allo sciopero.
Il prossimo 19 marzo sarà di scena la nuova mobilitazione internazionale promossa da Friday for Future; “i governi continuano a non mettere in pratica le azioni necessarie a contrastare la crisi climatica, e la salute, l’istruzione, sono lasciate da parte per i profitti di pochi” questo affermano, tra l’altro, nei loro comunicati denunciando anche come “l’Italia continua a erogare sussidi ai combustibili fossili”.
Convegno Nazionale di Formazione
"Il diritto al sapere critico per difendere la scuola pubblica statale e il benessere psicofisico di alunne/i e personale"
Venerdì 11 Dicembre dalle 8.30 alle 13.30
In VideoConferenza
Il Link sarà disponibile pochi giorni prima del Convegno
Documento sul contratto firmato dai sindacati "rappresentativi" sulla DAD
Che il Governo, i Presidenti di Regione e i Sindaci abbiano commesso degli errori madornali non ci sono dubbi.
Più volte avevamo denunciato che se si voleva "ripartire" e riaprire le scuole in presenza, bisognava avere un piano preciso: investimenti sul personale, sulle infrastutture e sui trasporti.
Sospensione delle lezioni e didattica a distanza: in questo scenario siamo costretti a muoverci da settimane, adottando le modalità che ciascuno/a ritiene più opportune, accomunati, docenti e studenti, dal riconoscimento di un primordiale bisogno di relazione e di contatto.
Dopo aver costretto gli uffici scolastici provinciali e le scuole a un duro lavoro per gestire le riaperture adeguandosi a linee guida arrivate con grave ritardo e per coprire le oltre 200mila cattedre vacanti in Italia (spesso con graduatorie piene di errori e con convocazioni poco trasparenti), la ministra Azzolina si è resa protagonista di una nuova scelta estremamente inopportuna confermando nel mese di ottobre le prove scritte del concorso straordinario per il ruolo.
Il 14 settembre, nella maggior parte delle scuole, si tornerà in classe. Governo e ministra Azzolina hanno fatto di tutto per rassicurare sul regolare avvio del nuovo anno scolastico che, al contrario, si riaprirà nella totale incertezza sia dal punto di vista didattico che sanitario.
GIOVEDÌ 15 APRILE 2021 ore 8.30 - 13.30
CONVEGNO DI FORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO IN VIDEOCONFERENZA PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE
"LA PAROLA CI FA UGUALI Disuguaglianze educative e scuola pubblica"
Per l’iscrizione inviare la domanda via mail a cobastr@yahoo.it entro martedì 13/04/2021
Continua
Il CESP-Centro Studi Scuola pubblica, l’ associazione fondata dai COBAS scuola nel 1999 come struttura culturale e sociale dell’organizzazione, è attivo nelle carceri sin dalla sua fondazione e si occupa da allora della centralità dell’istruzione e della cultura nell’esecuzione penale, quale diritto di partecipazione dei detenuti alla vita culturale e sociale della comunità.
Disporre di dati attendibili sull'edilizia scolastica non è facile. Il MI mette a disposizioni informazioni su quantità e alcune qualità degli edifici scolastici ma, quelle più recenti, si riferiscono all'a. s. 2018/2019. In soccorso ci vengono, però, i dati del XVII Rapporto Impararesicuri 2019 di Cittadinanzattiva e del recentissimo (marzo 2021) Ecosistema Scuola XX Rapporto di Legambiente sull'edilizia scolastica, entrambi riferiti a significative quantità di plessi. La vetustà dei dati ufficiali e la loro ristrettezza non è un problema da poco perché impedisce di avere un quadro della situazione aggiornato e ben delineato, fondamento di qualsiasi intervento in merito.
Il precariato del personale docente e ATA ha raggiunto dimensioni insostenibili e la pandemia ne ha messo ulteriormente in luce l’assurdità e l’ingiustizia.
Risale agli ultimi giorni del 2020 la pubblicazione delle Linee guida al nuovo PEI, il Piano educativo individualizzato per le/gli studenti con disabilità, inserite all’interno di un voluminoso pacchetto di prescrizioni che comprende: un decreto interministeriale Istruzione-Finanze, una nota firmata Max Bruschi, 4 modelli PEI e 2 tabelle per il calcolo delle risorse.
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L'ultimo numero di gennaio del giornale Cobas anche in versione online, lo trovate qui à http://www.giornale.cobas-scuola.it/category/gennaio-2021/
"I precari della scuola e l'importanza del “doppio canale"
Venerdì 4 dicembre 2020
dalle 9.00 alle 17.30
Il link per il collegamento sarà reso disponibile pochi giorni prima del convegno.
Via tutti gli elementi punitivi o peggiorativi del Regolamento delle Supplenze
No alla retroattività della valutazione dei titoli e alla svalutazione del servizio scolastico
Da diversi anni come Cobas chiediamo graduatorie provinciali per l'assunzione in ruolo e per le supplenze a convocazione unificata, con due obiettivi:
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L'Educazione dei ragazzi, in questo momento storico, chiede altro.
I Dirigenti scolastici ritirino l'accordo con la Multinazionale del petrolio le scuole di tutta Italia adottino l'agenda Onu 2030 per progettare percorsi di cittadinanza attiva.
Con il 5x MILLE sottoscrivendo l'apposita casella nel 730
o unico e indicando il codice Fiscale dell'associazione - 97342300585