2010
17 febbraio 2000 - 17 febbraio 2010 A dieci anni dalla vittoria sul "concorsaccio" di Berlinguer
Verso lo sciopero generale e la manifestazione nazionale della scuola del 12 marzo
Il 17 febbraio 2000 centinaia di migliaia di docenti partecipavano allo sciopero e alla manifestazione nazionale che i Cobas avevano organizzato per dire NO al progetto del ministro Berlinguer e del centrosinistra (nonchè di Cgil-Cisl-Uil e Snals), intenzionati ad introdurre nella scuola, tramite quello che i Cobas chiamarono “il concorsaccio”, una vistosa differenziazione stipendiale (6 milioni di lire annui in più, da assegnare ad un 20% di insegnanti presunti “meritevoli”) fondata su un non meglio precisato “merito”, legato ad una pretestuosa valutazione del “curriculo” e una grottesca prova selettiva a base di quiz. Il clamoroso successo dello sciopero (il più grande di tutta la storia della scuola pubblica italiana) e del corteo Cobas (con almeno centomila partecipanti) portò alle dimissioni di Berlinguer e alla cancellazione del “concorsaccio”: che, però, era solo uno degli strumenti (seppur il più micidiale) per imporre la trasformazione della scuola in direzione aziendalistica e mercificata.
La scuola in ginocchio: è ora di dire basta. A Pisa il 18 febbraio alle ore 15 sit-in davanti al Provveditorato
LA SCUOLA IN GINOCCHIO
Migliaia di insegnanti e Ata precari, a causa dei tagli del Governo, dopo anni di precariato sono stati brutalmente licenziati. La scuola italiana trova alle prese con classi sovraffollate, carenza di fondi per le spese ordinarie (carta igienica,sapone, carta per fotocopie) e per le supplenze. E’ diventata la norma chiedere sempre più soldi ai genitori, non nominare i supplenti ed ovviare alla mancanza di docenti dividendo le classi; la carenza di personale Ata ha reso le scuole menopulite, meno sorvegliate e mal amministrate. In una situazione così disastrata è arrivata pochi giorni fa l’approvazione da parte del consiglio dei ministri della “riforma” delle scuole superiori.
Il 12 marzo la scuola sciopera e manifesta a Roma da P.della Repubblica (ore 10) al Ministero P.Istruzione di V.le Trastevere.
Docenti, Ata, studenti e genitori di nuovo insieme in piazza contro la distruzione della scuola pubblica
12 MARZO UNA GRANDE GIORNATA IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
Una grande giornata di lotta quella del 12 marzo contro la distruzione della scuola pubblica, una giornata di esaltante “risveglio” del popolo della scuola. Lo sciopero ha avuto una partecipazione oltre le previsioni: dai dati delle principali città, più del 50% di docenti ed Ata vi hanno partecipato, avvicinandosi al record del 17 febbraio 2000 (contro il concorsaccio, 60% di adesioni). E in piazza a Roma i docenti, Ata, studenti e cittadini erano almeno 50 mila in un corteo combattivo, indignato per le sorti della scuola ma anche ferocemente ironico contro i suoi distruttori, come hanno sottolineato gli interventi davanti al Ministero della Pubblica Istruzione, a partire da quello del portavoce dei Cobas Piero Bernocchi. Notevole la partecipazione dei precari da tutta Italia. Forte l’indignazione nei confronti della coppia Tremomti-Gelmini che sta imponendo, con il massimo di confusione e arbitrio, la distruttiva “riforma” delle superiori nonostante non sia ancora legge, mancando il parere della Corte dei Conti, la firma di Napolitano e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: una “riforma” che non è frutto di progetti didattici, ma solo della nefasta idea che l’istruzione sia un investimento improduttivo e dunque richieda brutali tagli.
DOPO IL 12 MARZO INTENSIFICHIAMO LA LOTTA IN DIFESA DELLA SCUOLA VERSO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
Dopo la giornata di esaltante “risveglio” del popolo della scuola del 12 marzo, con uno sciopero di un lavoratore/trice su due e 50 mila docenti, Ata, studenti e cittadini in piazza a Roma in un corteo combattivo e indignato contro l’immiserimento ulteriore della scuola pubblica, l’Esecutivo nazionale (EN) dei Cobas ha discusso come intensificare la lotta da qui alla fine dell’anno scolastico. Abbiamo valutato positivamente la crescita della protesta verso la politica di Tremonti-Gelmini che, dopo aver tagliato 140 mila posti di lavoro e espulso in massa i precari, sta ora imponendo la distruttiva “riforma” delle superiori nonostante essa non sia ancora legge, mancando il parere della Corte dei Conti, la firma di Napolitano e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, e che si cerca di introdurre a forza, con iscrizioni al “buio”. Tremonti-Gelmini, in nome del Dio Risparmio calpestato dalla corruzione dilagante e dalle cifre colossali sottratte alla spesa sociale da potenti mafie e “cricche” varie, demoliscono scuole, indirizzi e materie di studio, ore di insegnamento, laboratori, impoverendo ulteriormente una scuola già ridotta all’osso dai governi precedenti.
10-11 aprile Assemblea nazionale dei Cobas della scuola
SALERNO Centro La Tenda v.Fieravecchia 20 sabato 10 dalle 15 alle 20; domenica 11 dalle 9.30 alle 16