10 DICEMBRE SCIOPERO NAZIONALE DELLA SCUOLA CON MANIFESTAZIONI LOCALI A ROMA MINISTERO ISTRUZIONE ORE 9.30
Dopo decenni di tagli alla scuola e due anni di emergenza, l’esecutivo Draghi prosegue, in linea con i governi precedenti, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori/trici della scuola. Infatti, nonostante l'enorme disponibilità di fondi europei, le scelte economiche del governo Draghi, mettono nero su bianco, nel PNRR e nel disegno di legge di bilancio 2022, la persistente volontà di finanziare l’istruzione pubblica al di sotto della media OCSE (-24 miliardi) e umiliarne il personale. Le proposte salariali per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2018 e con stipendi sostanzialmente fermi al 2008, sono ridicole e offensive; in buona parte intese a compensare un’indefinita “dedizione al lavoro”: una sorta di premio di fedeltà che richiama alla mente il passato ventennio. Non c’è la necessaria stabilizzazione del personale precario, docente e ATA. Manca la riduzione strutturale del numero di alunni/e per classe, così come manca un piano reale di intervento, immediato e protratto nel tempo, per risanare e mettere a norma gli edifici scolastici. Non ci sono reali interventi sulla sicurezza, specie in pandemia, ma assistiamo all’indegno balletto di circolari contrastanti su contagi e quarantene. C’è però il disegno di legge sull’Autonomia regionale differenziata che spezzerebbe il sistema nazionale d’istruzione e che si vuole inserire nella Legge di bilancio. In questo contesto il governo cerca di mascherare le proprie carenze rovesciando su docenti e ATA provvedimenti contraddittori e assurdi: da un lato allenta le misure anticovid nelle scuole (distanziamenti, tracciamenti, quarantene, ecc…) dall’altro impone la vaccinazione obbligatoria per una categoria che è già vaccinata al 95% e lavora in presenza con una massa di persone, studenti e studentesse, non vaccinate né controllate! Fermo restando che noi riteniamo la campagna di vaccinazione e la sospensione dei brevetti sui vaccini strumenti molto importanti, anche se non unici, per combattere la pandemia, consideriamo la vaccinazione obbligatoria per docenti ed Ata un errore, visto che, applicato a lavoratori/trici viola il diritto al lavoro e al reddito mentre se lo si volesse applicare a studenti e studentesse, violerebbe il diritto all’istruzione. Perciò riteniamo che la misura sia colma e, proseguendo il percorso di lotta che ci ha portato allo sciopero dello scorso 11 ottobre e alla giornata nazionale di protesta del 4 dicembre, abbiamo proclamato lo sciopero nazionale