Le graduatorie provinciali sulle supplenze: base di un secondo canale di assunzione a tempo indeterminato dal 1° settembre 2020
Via tutti gli elementi punitivi o peggiorativi del Regolamento delle Supplenze
No alla retroattività della valutazione dei titoli e alla svalutazione del servizio scolastico
Da diversi anni come Cobas chiediamo graduatorie provinciali per l'assunzione in ruolo e per le supplenze a convocazione unificata, con due obiettivi:
1. Rendere trasparenti le nomine delle supplenze, avere tutti i supplenti dal primo giorno di scuola, dare ai precari il quadro completo delle scelte possibili, ridurre il carico di lavoro delle segreterie;
2. Ripristinare una graduatoria da usare in coda alle GaE per le nomine a tempo indeterminato (secondo canale di assunzione) da denominare GPP (Graduatoria Provinciale Permanente)
Se l'obiettivo dei Cobas sulle supplenze appare finalmente raggiunto, non è così per l'assunzione per la quale continueremo a batterci insieme a tutte quelle realtà del precariato che condividano il nostro obiettivo: non è accettabile che, dopo 3 anni di supplenze, si debba ancora dimostrare di saper insegnare facendo un concorso per esami.
Inoltre non possiamo accettare che l’istituzione delle graduatorie provinciali sia utilizzata per cambiare ancora una volta, senza preavviso, le regole del gioco o come ulteriore occasione per svalutare il servizio scolastico dei docenti precari tramite, ad esempio, una sopravvalutazione di altri titoli.
Sebbene rispetto alla prima versione siano state eliminate alcune storture e gravi imprecisioni, infatti, l’Ordinanza Ministeriale firmata lunedì 13 luglio presenta ancora diversi aspetti inaccettabili. In particolare:
1. Come osservato anche dal CSPI, alcune norme appaiono in contrasto con l’attuale regolamento delle supplenze (il D.M. 131/2007): ad esempio, laddove esso prevede la collocazione in coda alla graduatoria di terza fascia per chi rinuncia ad una proposta contrattuale o alla sua proroga “per due volte nella medesima scuola” (art. 8, c. 1, lettera b-1 del D.M. 131/2007), l'ordinanza stabilisce la suddetta collocazione in coda alla graduatoria fin dalla prima rinuncia (art. 14, c. 1, lettera b-i. dell’O.M. 60 del 10 luglio 2020).
2. Per quanto riguarda la tabella di valutazione dei titoli, l’Ordinanza prevede uno stravolgimento inaccettabile delle precedenti tabelle, con una sopravvalutazione assegnata ai titoli accademici a fronte di una riduzione della valutazione di altri (come per i diploma di specializzazione). In aggiunta al dottorato per la prima volta l’ordinanza prevede un riconoscimento di abilitazione scientifica e/o assegni di ricerca, senza limiti di punteggio. Tale misura non solo non fa bene sperare sulla situazione in cui vertono i lavoratori e le lavoratrici dell’Università e Ricerca, ma porta anche a degli scompensi nel mondo della scuola.
3. Il punteggio attribuito ai titoli accademici infatti non appare bilanciato con un’adeguata assegnazione ai titoli di servizio scolastico presentabili: da un lato si premiano le attività di ricerca, dall’altro, tramite l’eliminazione della voce “altre attività di insegnamento”, si cessa invece di riconoscere altre esperienze didattiche che docenti possono aver maturato, ivi comprese quelle in ambito accademico.
Per quanto riguarda il drastico ridimensionamento dei titoli di perfezionamento e specializzazione, i COBAS condividono l’idea che vada radicalmente posto un freno al mercato dei titoli. Ma questo non può essere fatto a spese del personale precario che ha investito tempo e denaro per acquisirli.
In generale,non si possono modificare a posteriori le regole sui titoli da valutare,dopo che centinaia di migliaia di precari/e hanno operato scelte di vita professionale e investito energie e soldi anche in base a quanto previsto dalle norme attualmente vigenti.
Alla luce di queste sintetiche considerazioni i COBAS Scuola chiedono:
- L'eliminazione di ogni norma in contrasto o peggiorativa del DM 131/2007;
- La definizione di punteggio massimo totale da attribuire a tutti i titoli accademici e scientifici, e di un punteggio massimo per ogni tipologia di titolo, come è previsto nella tabella di valutazione delle GAE.
- L'utilizzo delle graduatorie provinciali, fin da settembre, non solo per l'assegnazione delle supplenze, ma anche per l’assunzione a tempo indeterminato, e la loro trasformazione in graduatorie permanenti, al fine di conservare e rivitalizzare il doppio canale di assunzione