2018
Diplomate Magistrali: due parole su chi danneggia i bambini
In risposta al comunicato del Coordinamento nazionale Scienze della Formazione primaria Nuovo Ordinamento con il sostegno del Coordinamento nazionale dei presidenti di Scienze della Formazione primaria, pubblicato da Corrado Zunino, ci sembra doveroso fare alcune puntuali osservazioni.
Intanto, a nostro modesto parere, è molto grave offendere e screditare senza fondata giustificazione il lavoro e la formazione di migliaia di insegnanti, già umiliate da una vita da precarie svolta da anni, con retribuzioni al di sotto della media europea (senza considerare i ritardi dei pagamenti), ma che continuano a svolgere con passione e senso civico il proprio lavoro.
Utilizzo dei docenti di materia alternativa all’IRC come sostituti dei colleghi assenti
In merito a quanto esplicitato in oggetto, i COBAS sottolineano che:
1) l’art.9 comma 2 della Legge n.121/1985 a proposito dell’insegnamento della religione cattolica stabilisce che “nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento.
All'atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione”;
L’intollerabile ingiustizia nei confronti delle maestre/i DM (diplomate magistrali)
Il 4 maggio (ore 9.00 Sala Convegni, V.le Manzoni 55) a Roma Convegno nazionale delle maestre DM organizzato dal CESP
Siamo andati all’incontro al MIUR con i rappresentanti del Ministero Pinneri (vice capo gabinetto) e Proietti (responsabile delle relazioni sindacali) con la speranza che, dopo il parere dell’Avvocatura sulla inaccettabile sentenza del Consiglio di Stato contro le maestre DM (diplomate magistrali), il MIUR avesse elaborato una positiva via d’uscita dall’intollerabile ingiustizia contro le maestre/i, evitando di trincerarsi per l’ennesima volta dietro la cortina fumogena del “governo che non c’è”. E purtroppo, come nelle precedenti occasioni, abbiamo assistito ad una replica del comportamento che la storia (o la leggenda) attribuisce al ben noto Ponzio Pilato.
Dopo il divieto di Montecitorio, le maestre/i in lotta assediano per ore il MIUR
Il governo, vecchio o nuovo, restituisca con un decreto la garanzia del posto di lavoro alle maestre che degnamente insegnano con salari miserabili e classi sempre più impegnative
Il divieto di manifestare a Montecitorio, in occasione dell’insediamento delle nuove Camere, aveva gravemente deluso le maestre/e che volevano inviare ai nuovi/e deputati e senatori un messaggio forte e chiaro affinché venga loro restituita la sicurezza del posto di lavoro, guadagnata in tanti anni di precariato mal retribuito.
Il 23 marzo sciopero della Scuola Primaria e dell’Infanzia. La questura vieta all’ultimo momento la manifestazione a Montecitorio.
L’iniziativa si terrà al MIUR (Viale Trastevere) dalle 9.30.
Il 23 marzo, in occasione dell’insediamento delle Camere e del parere dell’Avvocatura di Stato sull’iniqua sentenza del Consiglio di Stato contro le maestre/i diplomate magistrali (DM), abbiamo indetto, come pure altre organizzazioni, lo sciopero nella scuola Primaria e dell’Infanzia: e in tale giornata volevamo manifestare davanti al Parlamento per inviare ai/alle nuovi/e deputati e senatori un messaggio forte e chiaro affinché vengano restituiti a decine di migliaia di maestre/i il diritto a insegnare e la sicurezza del posto di lavoro che si sono guadagnati in anni e anni di precariato mal retribuito.
Un’altra grande giornata di lotta delle maestre/i Diplomate Magistrali nel quadro dello sciopero generale
Contro il contratto miserabile e per l’assunzione stabile di tutti i precari/e
Nel corteo nazionale a Roma 10 mila docenti ed ATA lanciano un forte monito al prossimo governo: cancellare l’inqualificabile sentenza del Consiglio di Stato e restituire a tutti i lavoratori/trici quanto perso in 10 anni di blocco contrattuale. Corteo anche a Cagliari
Un’altra grande giornata di lotta, dopo quella dell’8 gennaio, delle maestre Diplomate Magistrali (DM) contro l’ignobile sentenza del Consiglio di Stato che ne ha messo a forte rischio il posto di lavoro e i diritti acquisiti, nel quadro più generale dello sciopero e della mobilitazione dei docenti ed ATA di tutti gli ordini di scuola contro un contratto miserabile, che, dopo 10 anni di blocco e di perdita salariale che ha superato il 20%, offre una insultante “mancetta” di 45-50 euro mensili nette e introduce negli obblighi contrattuali una parte delle schifezze della legge 107, con il sostegno e il consenso unanime di Cgil, Cisl e Uil. Le maestre/i DM hanno scioperato in massa e sono arrivate a Roma da ogni regione d’Italia; buona anche la partecipazione delle altre maestre/i della scuola primaria e dell’infanzia, e soddisfacente anche quella dei docenti ed ATA delle medie inferiori e superiori.
Il 23 febbraio sciopero generale della Scuola e della Sanità, in difesa dell’istruzione e della salute pubbliche
Per la scuola manifestazione nazionale a Roma (MIUR, ore 9.30): NO al contratto miserabile, assumere tutti/e i precari/e
Il 23 febbraio la scuola sciopererà nuovamente, dopo il 10 novembre e l’8 gennaio scorsi. Alla cruciale protesta che aveva caratterizzato lo sciopero di gennaio delle maestre Diplomate Magistrali contro l’inqualificabile sentenza del Consiglio di Stato che ne ha messo a forte rischio il posto di lavoro e i diritti acquisiti, nello sciopero e nella manifestazione nazionale a Roma (MIUR, ore 9.30) del 23 si aggiungerà quella dei docenti ed ATA di tutti gli ordini di scuola contro un contratto miserabile, che, dopo 10 anni di blocco e di perdita salariale oltre il 20%, offre una insultante “mancetta” di 45-50 euro mensili nette e introduce negli obblighi contrattuali una parte delle schifezze della legge 107, con il sostegno e il consenso unanime di Cgil, Cisl e Uil.
Lettera aperta per lo sciopero e la manifestazione nazionale del 23 febbraio 2018
Il prossimo 23 febbraio la scuola effettuerà un nuovo sciopero, dopo quello dell’8 gennaio. Se allora il tema principale era la lotta all’inaccettabile sentenza del Consiglio di Stato contro le maestre/i diplomate magistrali, che ne ha messo a forte rischio il posto di lavoro e i diritti acquisiti, nella giornata del 23 a questo motivo di conflitto, che rimane più che mai cruciale, si aggiunge la protesta di tutta la scuola contro un contratto miserabile, che, dopo 10 anni di blocco e di perdita salariale oltre il 20%, offre una insultante “mancetta” di 45-50 euro mensili nette e introduce negli obblighi contrattuali una parte delle schifezze della legge 107.