I DOCENTI “INIDONEI” PRESIDIANO BIBLIOTECHE E LABORATORI DIDATTICI SFIDANO SINDACATI E GOVERNO ‘SALTA’ LA DATA DELLE VISITE
A dieci anni dal primo tentativo di liberarsi dei docenti “idonei ad altri compiti”, licenziando i cosiddetti “ improduttivi” con metodi degni dei peggiori regimi dittatoriali ( Moratti 2003) e dopo vittorie e nuovi arretramenti ( Monti 2012) che hanno caratterizzato tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, gli “ inidonei” hanno sfidato ancora una volta il governo e il tentativo di chiudere le Biblioteche scolastiche e i Laboratori didattici. Vi raccontiamo perché.
Con il decreto sulla scuola, varato a settembre e convertito in legge il 7 novembre, il personale ATA precario e i docenti “ inidonei ( cioè quei docenti che per gravi patologie, molte delle quali anche patite a causa del lavoro, non possono più svolgere attività di didattica frontale ed in classe e che occupano per contratto Biblioteche e Laboratori didattici, sulla cui utilità e necessità nessuno discute) hanno riportato una sicura vittoria. Con quel decreto, infatti, è stata abrogata l’odiosa norma che prevedeva la deportazione dei docenti sui posti dei precari amministrativi e tecnici ( con tutte le conseguenze del caso: sottrazione di ulteriori posti utili per i precari e per le scuole che hanno bisogno di competenze certe, carichi di lavoro non sostenibili per docenti malati con conseguenti disfunzioni per l’amministrazione). Nell’applicazione della legge ( L 128/2013), però, alcuni solerti funzionari ministeriali e i loro paladini ( le OOSS che siedono al tavolo trattante e dettano le regole del gioco), seguendo apparentemente il dettato legislativo, hanno “imposto” a tutti i docenti o di compilare un modulo per passare nei profili ATA o di compilare un modulo per passare nella obbligatoria mobilità intercompartimentale ( che in realtà sarà obbligatoria, se lo sarà, solo dopo il 31 agosto 2016) concedendo loro, per questo, di non essere sottoposti nuovamente a visita. Gli altri, se volevano rimanere al proprio posto senza accettare la mobilità, dovevano obbligatoriamente sottoporsi ad una ulteriore visita medica per confermare l’inidoneità ( entro e non oltre il 20 dicembre 2013).Semplice, si dirà, ma dal 3 dicembre scorso sui singoli territori è iniziato l’incomprensibile e “ furioso” pressing delle OOSS ( tutte) nei confronti degli inidonei per imporre la compilazione del modello B ( ovvero per far accettare la mobilità intercompartimentale obbligatoria prima del previsto termine del 31 agosto 2016), pressione che, su dichiarazione degli stessi interessati, li ha spesso nei fatti obbligati alla scelta, con i sindacalisti che si sono addirittura recati nelle scuole per fare pressioni dirette e sconcertanti, ed a tal proposito abbiamo raccolto decine e decine di testimonianze.
I motivi di tale imposizione sono semplici ed evidente è il patto scellerato tra le parti:
a) chi ha compilato il modello B ha manifestato consenso per passare nella mobilità intercompartimentale liberando , perciò, i posti ATA;
b) chi ha compilato il modello B ha accettato ( incolpevolmente) di abbandonare le Biblioteche e i Laboratori nelle mani di chi è già pronto ad attuare l’esternalizzazione di un ‘servizio’ fondamentale per le scuole;
c) chi ha compilato il modello B, non potrà chiedere, come potrà fare chi si sottoporrà a nuova vista medica, la dispensa ( istituto bloccato ma non abrogato ed ancora applicabile in un caso come questo).
Non tutti hanno, però, ceduto al pressing e almeno la metà dei docenti “ idonei ad altri compiti” è rimasta al proprio posto, presidiando in questo modo Biblioteche e Laboratori e opponendosi alla loro svendita gratuita.
Ma ora, il personale docente “utilizzato in altri compiti”, altrimenti detto inidoneo, che è rimasto in silenzio sino a questo momento, aspettando di essere sottoposto a visita, dichiara pubblicamente che il MIUR e il MEF sono inottemperanti rispetto al dettato di legge che ha fissato i termini per la visita in modo perentorio e non semplicemente indicativo:“Entro il 20 dicembre 2013 il personale docente della scuola, che alla data di entrata in vigore del presente decreto è già stato dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, è sottoposto a nuova visita da parte delle commissioni mediche competenti.” ( comma 7, art 15 dl 104/2013,così come convertito nella legge 128/2013 ) e
CHIEDE L’immediata sospensione della procedura delle visite di controllo così come previsto dall’atto di NUOVA INTIMAZIONE a non voler procedere, inviata dai COBAS in data odierna al Garante per la protezione dei dati personali, al Ministro dell’istruzione, al Ministro dell’economia e finanza, ai Sottosegretari di Stato del MIUR, per porre termine, una volta per tutte, all’inutile e continua vessazione dei docenti “ inidonei” e al palese tentativo di smantellamento della scuola pubblica attraverso l’annullamento di quell’elemento cardine della scuola che è costituito proprio dal prezioso patrimonio delle Biblioteche scolastiche e dei Laboratori didattici.In caso contrario si riservano di adire anche le vie penali, perché questa incresciosa situazione di accanimento che continua da tre anni, ha peggiorato il loro già precario stato di salute, ed altri comportamenti vessatori o persecutori non verranno più tollerati.
Anna Grazia Stammati
(esecutivo nazionale Cobas
Roma, 23 dicembre 2013)