Comunicato Stampa: Il manicomio non è solo un edificio, è un criterio
Il Telefono Viola propone un Osservatorio Giorgio Antonucci contro il TSO
Sabato 25 novembre si è svolto, nella bella cornice dell’Auditorium di Sant’ Apollonia, a Firenze, il partecipatissimo evento organizzato per la consegna di un premio speciale il Premio Antonucci che ogni anno viene assegnato a persone che si sono distinte nella difesa dei pazienti psichiatrici.
Quest’anno il premio è andato a Sergio Della Val, psicanalista e Alessio Coppola, Presidente fondatore, insieme a Giorgio Antonucci, del Telefono Viola, che dall’anno della sua costituzione continua ad intervenire contro gli abusi e le violenze che la psichiatria ancora perpetra attraverso l’arresto “psichiatrico” e i trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO).
Il premio, organizzato ogni anno da Antonucci, in collaborazione con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, che ne ha curato tutte le edizioni ed ha fatto dell’evento un appuntamento di rilievo, ha assunto quest’anno un significato particolare, per la morte di Giorgio Antonucci, uno dei più importanti protagonisti della lotta per la liberazione dei degenti psichiatrizzati condotta negli anni settanta in Italia, avvenuta il 18 novembre. La morte di Antonucci ha suscitato una vasta risonanza sulla stampa, nel mondo medico, nelle aree politico-sociali, nel mondo dell’associazionismo, confermando, così, l’impronta indelebile da lui lasciata a livello nazionale e internazionale.
Laura Mileto, del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, ha presentato gli ospiti mentre Roberto Cestari, Presidente del Comitato, li ha accolti. Si sono, così succedute sul palco alcune tra le persone che hanno costantemente seguito Antonucci negli anni e gli sono state vicine, professionalmente e affettivamente, per tutta la vita: Maria Rosaria D’Oronzo, fondatrice e coordinatrice del Centro di Relazioni Umane, che dal 1992 al 1996 ha fatto ricerca e ha svolto, da psicologa, il suo lavoro nel reparto autogestito dell’Ospedale psichiatrico Lolli, di Imola, con l’allora primario Giorgio Antonucci; Sergio Dalla Val, psicoanalista, membro del direttivo dell’Associazione psicanalitica italiana, dell’Associazione di cifrematica e del Brainworker institute, editore e scrittore; Alessio Coppola, esperto del sottosviluppo del NordEst brasiliano, fondatore della Scuola Vila Gen nel territorio della regione amazzonica subequatoriale per la formazione scolastica e tecnico- professionale dei giovani disagiati delle zone interne, volontario per i diritti umani nelle carceri per detenuti comuni e politici, esperienza che gli ha permesso di incontrare Antonucci,iniziando un sodalizio che li ha resi cofondatori del Telefono Viola nel 1991 e li ha uniti per tutta la vita.
Prima della proiezione del docu-film sulla vita di Antonucci Se mi ascolti e mi credi, per la sceneggiatura di Laura Mileto e la regia di Alberto Cavallini (con una accurata, interessante, e molto ben realizzata ricostruzione dei momenti più salienti della vita di Antonucci), Alessio Coppola ha avanzato una proposta, già precedentemente discussa con il presidente del Telefono Viola, Anna Grazia Stammati, presente alla cerimonia, di istituire un Osservatorio Giorgio Antonucci, contro il Trattamento Sanitario Obbligatorio in Italia e in Europa.
L’Osservatorio dovrebbe monitorare e contrastare, a livello nazionale ed europeo, la violenta pratica dei TSO, coinvolgendo nell’operazione tutte le associazioni che si occupano della psichiatrizzazione violenta, legata ai cosiddetti residui manicomiali ove ancora tale abuso viene praticato in maniera diffusa.
Il progetto mira ad attuare sui territori un controllo diretto sulla psichiatria coercitiva, a partire dalle realtà che lì operano, ognuna nella propria e reciproca autonomia organizzativa perché, come ci ha insegnato Giorgio Antonucci “Fintanto che lo Stato si potrà permettere di sequestrare un cittadino per il suo pensiero, i manicomi saranno dappertutto” .
Anna Grazia Stammati
( presidente Telefono Viola)
Roma 25 novembre 2017