Il TAR riconosce il diritto all’integrazione tramite le ore di sostegno
Giustizia è fatta: sono ben 40 le famiglie, in stragrande maggioranza residenti a Lucca e provincia, che hanno visto riconosciuto dal Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana il diritto ad avere sin da subito le ore di sostegno negate per i loro figli diversamente abili nel corso del corrente anno scolastico. Non solo: come indennizzo per il ritardo con cui è arrivata la sentenza , il giudice ha altresì riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per tutti gli alunni
in relazione ai quali ha ordinato l'integrazione delle ore, nell’ordine di 1000 euro (da calcolare in proporzione alle ore mancanti rispetto al totale) per ogni mese di ritardo nella prestazione del sostegno previsto dalle richieste della scuola formalizzate nel PEI. Una prima ordinanza cautelare del 10 gennaio scorso aveva già dato una parziale risposta, sanando la situazione di 25 famiglie; la sentenza del 5 maggio 2014 rende finalmente giustizia a tutte le famiglie ricorrenti. Il T.A.R. Toscana ha confermato in maniera inequivocabile che il diritto all'integrazione mediante le ore di sostegno dei disabili è un diritto soggettivo assoluto non condizionabile da vincoli economici o di organico, come aveva già riconosciuto la sentenza della Corte Costituzionale 26.2 2010,n. 80
40 famiglie, a cui sono da aggiungere altre 4 famiglie che dopo l’inoltro del ricorso collettivo (a novembre 2013) hanno ricevuto subito le ore mancanti direttamente dalle scuole di appartenenza, sono un numero eccezionale: si tratta di un record assoluto perla Toscana e, in proporzione all’estensione della provincia, di un record italiano! Inoltre, in caso di inerzia dell’Amministrazione, il TAR, come richiesto dall’avv. Tavernese, ha già nominato il Direttore dell’USR della Toscana ed il Capo Dipartimento del Miur quali commissariad actaincaricati di dare esecuzione all’ordinanza.La sentenza dà ragione a 4 anni di battaglie che il Coordinamento insegnanti-genitori, i Cobas Scuola e le associazioni per i diritti dei disabili di Lucca e provincia conducono instancabilmente su questo terreno.
Ma dobbiamo altresì amaramente notare che il complicato iter processuale e il ritardo con cui è arrivata la sentenza solamente in parte è stato dovuto al fisiologico sovraffollamento dei tribunali. La difficoltà più grande che chi ha lavorato a questa vera e propria impresa collettiva ha dovuto affrontare è stata l'ostruzionismo messo in atto da diverse istituzioni scolastiche (poche hanno collaborato fattivamente, e a loro va tutto il nostro ringraziamento) e dell’Ufficio per il sostegno dell' Ambito Territoriale di Lucca dell’USR Toscana con l’obiettivo di frenare l’azione legale delle famiglie e dei volontari che per tutto l’anno scolastico si sono sobbarcati la fatica, la spesa, le difficoltà, gli ostacoli di un’impresa che a volte è sembrata al di là delle possibilità. Solo grazie all’abnegazione del gruppo di lavoro, che è riuscito a tenere duro durante nove lunghi mesi di mobilitazione, insieme naturalmente alla pazienza (spesso messa a dura prova) e al sacrificio di tutte le famiglie (e soprattutto di quelle della famiglie della Garfagnana, vero e proprio “zoccolo duro” di tutta la vertenza), abbiamo potuto portare a casa a questo risultato.
Ora la parola passa alle istituzioni, scolastiche e statali: davvero per avere giustizia dobbiamo arrivare a questi livelli? Dobbiamo veramente affidare ai tribunali il riconoscimento di un diritto fondamentale?
Il nostro obiettivo, qui e ora, è che venga riconosciuta la continuità della sentenza: sarebbe una presa in giro ancora più bruciante, non cambiando il quadro della disabilità, limitare il valore della sentenza solamente all’anno in corso, e costringendo in questo modo le famiglie alla trafila (e alla fatica) di un nuovo ricorso identico a quello appena vinto.
In questi giorni le scuole e l’ AT di Lucca stanno definendo l’organico di diritto per il sostegno per il prossimo anno prevedendo nella migliore delle ipotesi il rapporto1 a2 tra disabili e docenti di sostegno, senza tener conto delle gravità.Questa procedura viola lo spirito e la lettera della sentenza della Corte Costituzionale. Già in sede di organico di diritto bisogna garantire il rapporto1 a1 per i disabili gravi e l’1 a 2 per gli altri! Inoltre, bisogna smetterla di violare la normativa sulla formazione delle classi, che in presenza di disabili prevede massimo 20 alunni per classe!
Facciamo ricorsi per non fare più ricorsi: questo è il paradosso della nostra vertenza. Il nostro sogno è che non ci sia più bisogno di questo livello di contrapposizione, e che finalmente venga rispettato “a monte”, con l’assegnazione sin da subito, da parte degli organi preposti (singole scuole, Uffici scolastici provinciali e regionali, Ministero dell’istruzione) del giusto supporto del docente di sostegno per gli studenti diversamente abili: come andiamo richiedendo, inascoltati, da anni.
Nell’attesa del giusto segnale un altro ricorso collettivo sta per partire: un numero ancora più alto di famiglie nelle province di Lucca e di Pisa ci ha contattato e sta cominciando a preparare i documenti. Vogliamo farlo partire prima possibile, in modo da avere dal TAR una sentenza in tempi utili, ma continueremo ad accogliere richieste ancora per qualche mese.
Per contatti mandare una mail a: ricorsi.collettivi.sostegno@gmail.com
Lucca, 13 maggio 2014
Coordinamento insegnanti-genitori Scuola pubblica bene comune della provincia di Lucca
Cobas scuola di Lucca e di Pisa