Riduzione dei servizi di pulizia nelle scuole: un pesante attacco ai lavoratori/trici e al servizio pubblico
RIDUZIONE DEI SERVIZI DI PULIZIA DELLE SCUOLE, LICENZIAMENTI E AUMENTO DEI CARICHI DI LAVORO: UN ATTACCO PESANTE AI LAVORATORI E AL SERVIZIO PUBBLICO.
Con la circolare n. 9537 del 14 Dicembre sul programma annuale 2010 il Ministro Gelmini riduce ulteriormente i finanziamenti alle scuole ricorrendo ad un artificio contabile: le spese per il funzionamento e per le supplenze sono state messe in un unico “calderone” e così le scuole per chiamare i supplenti saranno costrette a prosciugare il fondo.
L’intento, nella logica della privatizzazione del servizio, è quello di chiamare studenti e genitori a contribuire sempre di più alle spese per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole.
Ma non c’è limite al peggio. La stessa circolare prevede che il costo per il servizio di pulizia debba essere ridotto, a partire dal primo gennaio 2010, del 25 per cento. Insomma, un quarto in meno rispetto al pattuito. O, per dirla con le parole del ministero dell´istruzione, deve essere contenuto «ad un massimo del 75 per cento di quello concordato …. e la rimanente somma è destinata alle spese per supplenza, funzionamento ed esami di Stato». E per imporre alle imprese di pulizia questo drastico taglio la Gelmini si appella ad un regio decreto del 1923 : o le cooperative e le imprese si adeguano e licenziano oppure rescindono il contratto.
Il ministro Mariastella Gelmini ha motivato queste scelte in nome dell’efficienza ma in realtà ha agito su dettatura del collega di governo Tremonti e se questa operazione non viene bloccata sul nascere le conseguenze saranno pesanti per tutti :
· Si vuole costringere le cooperative e le imprese che hanno in appalto il servizio a tagliare posti di lavoro, tenuto conto del fatto che i carichi di lavoro imposti da queste aziende al personale sono già al massimo e che oltre il 90 per cento del costo delle pulizie é impegnato per pagare gli stipendi. In alcune regioni sono già in corso i licenziamenti e si tratta di migliaia di lavoratori e lavoratrici, soprattutto donne monoreddito, spesso con figli a carico, che vengono messi letteralmente sul lastrico. Invece di tutelare le fasce più deboli il governo Berlusconi pensa a premiare i ricchi e gli evasori!
· Si vuole scaricare gran parte di questo lavoro sui collaboratori scolastici aumentandone i carichi di lavoro e stravolgendone orari, norme contrattuali e perfino diritti, come il diritto alla pausa, tutelati dallo Statuto dei Lavoratori. E’ particolarmente grave, dopo aver esternalizzato i servizi di pulizia, che si voglia colpire così pesantemente questo personale già ridotto all’osso per i tagli già operati e che saranno ulteriormente incrementati nei prossimi due anni (oltre 45.000 posti di lavoro ATA in meno in tre anni). Tutto ciò anche a detrimento dei compiti sempre più complessi e importanti che i collaboratori scolastici svolgono, come l’accoglienza nei confronti degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche, la vigilanza e l’assistenza durante il pasto nelle mense scolastiche, l'ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale. Come Cobas ci batteremo con tutte le nostre forze, anche con le nostre RSU, per impedire ai dirigenti scolastici di aumentare i carichi di lavoro dei collaboratori scolastici.
· Si vuole ridurre pesantemente il servizio scolastico con la volontà politica di privatizzarne i servizi. Si tratta di un attacco pesante ai/alle lavoratori/trici degli appalti delle imprese di pulizia ed ai collaboratori scolastici e più in generale alla scuola pubblica e al diritto all’istruzione per tutti. Occorre perciò una risposta forte e unitaria dei lavoratori, degli studenti e dei genitori a difesa del lavoro e della gratuità e dell’accessibilità a tutti del servizio pubblico dell’istruzione.