Comunicato Stampa Convegno Cesp 18 Marzo C.R. di Volterra

Comunicato Stampa Convegno Cesp 18 Marzo C.R. di Volterra

COMUNICATO STAMPA

Pienamente riuscito il Convegno

“La Scuola in carcere. Costruire il Cambiamento”

MIUR-MG-MIBACT

Si confrontano con le scuole del circuito penitenziario per il superamento dell’esecuzione penale

come mero “controllo” del detenuto e sul ruolo positivo e propositivo dell’istruzione e della cultura

nella definizione dell’auspicato cambiamento

Circa 200 i presenti al Convegno organizzato dal CESP ( centro Studi scuola pubblica), “La Scuola in carcere. Costruire il Cambiamento”, presso la Casa di Reclusione di Volterra, il 18 marzo scorso. Alla giornata, oltre ai docenti e ai dirigenti scolatici, è stata presente una significativa rappresentanza per ognuno dei tre Ministeri coinvolti. Per il MIUR ha partecipato il Capo Dipartimento del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, Dottoressa Rosa De Pasquale, per il Ministero della Giustizia il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria- per la Toscana e l’Umbria- dottor Giuseppe Martone ( che ha portato il personale saluto del Capo Dipartimento, dottor Santi Consolo e del vice Capo Dipartimento, Dottor Massimo de Pascalis, trattenuti a Roma per un incontro con gli alti vertici della giustizia), per il MIBACT la Direzione Generale Biblioteche e la Direzione Generale della Ricerca ed Educazione ( con la presenza della Dottoressa Assunta Di Febo del CEPELL e della Dottoressa Martina De Luca).

I lavori della giornata hanno segnato un ulteriore passo in avanti nel percorso intrapreso dal CESP in direzione del pieno riconoscimento delruolo che la pratica educativa svolge nel contesto carcerario. Il Capo Dipartimento del MIUR ha condiviso la centralità data ai laboratori-didattici e alle Biblioteche in carcere, quali efficaci strumenti “nell’edificazione” di nuovi progetti di vita, in direzione di un apprendimento realmente “trasformativo”. Al contempo è stata sottolineata l’importanza del ruolo che in questa direzione può svolgere il Ministero dei beni culturali, attraversol’avvio di azioni sistematiche di educazione al patrimonio culturale nelle carceri, in accordo al diritto di accesso e partecipazione alla vita culturale della comunità, peraltro già previsto nelPiano nazionale per l’Educazione al patrimonio culturaleper attuare le Misure di sistema in carcere, attraverso la positiva interlocuzione intrapresa dal Centro studi Scuola Pubblica con il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, che ha coinvolto le Direzioni Generali “Biblioteche” e “Ricerca ed Educazione” del MIBACT. La presenza del Provveditore Martone ( accanto al quale c’è stata quella attiva e propositiva del Direttore dell’istituzione penitenziaria di Volterra, Dottoressa Maria Grazia Giampiccolo) ha permesso, inoltre, di verificare la fattiva disponibilità del Ministero della Giustizia nel delineareun percorso di cambiamento strategico e operativo del sistema organizzativo e gestionale interno,mirato a recuperare compiutamente il senso della norma, costituzionale e ordinamentale e neldefinire un protocollo di intesa con il MIUR, che il Capo Dipartimento del Ministero dell’istruzione ha confermato essere già alla firma.

Il Carcere di Volterra, conosciuto per la centralità e l’importanza delle iniziative promosse, è divenuto, così, il luogo simbolo per la proposta ufficiale della sottoscrizione di un protocollo nel quale i tre Ministeri assumano concretamente il ruolo che ad essi spetta nella costruzione e attuazione dell’auspicato cambiamento.

Numerosi, ricchi e significativi i contributi fatti pervenire dalle realtà delle scuole carcerarie di tutta Italia tra cui anche quello della Fondazione Sistema Toscana – Area cinema- (cine video teatrali, interventi scritti, letterari, culturali), ai quali si è aggiunto quello degli studenti “ristretti” di Volterra che sono stati coinvolti direttamente nell’allestimento delle due giornate di incontro, anche attraverso la partecipazione alla tavola rotonda nel confronto finale tra docenti, dirigenti, operatori penitenziari e studenti “ristretti”.

Ai lavori della giornata hanno partecipato anche Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Marta Aceto (Produttore Rai), interessati ad una produzione filmica della RAI sul carcere, che sono statipresenti sia alla suggestivaCena Galeotta, svoltasi la sera precedente (sempre nella Fortezza Medicea che ospita il carcere di Volterra), sia il giorno successivo, durante gli approfondimenti sul significato della presenza della scuola nelle realtà carcerarie e del ruolo che questa vi svolge.

Al Convegno è stato presentato ilPrison Art Festival-Il Mondo che non c’è-Teatro Cinema Arte Spettacolo Cultura- progetto per la realizzazione di un circuito artistico interno ai penitenziari italiani, che mette in rete le esperienze artistiche prodotte attraverso la pratica didattica laboratoriale. Il 2 luglio le scuole “ristrette”, in concomitanza con il “Festival dei due mondi” si incontreranno nuovamente nella Casa di Reclusione di Spoleto e da qui, attraverso il Prison Art festival, si apriranno alla cittadinanza le porte delle istituzioni penitenziarie coinvolte nel progetto.

Anna Grazia Stammati
Presidente Cesp- Centro studi scuola pubblica

Roma, 19 marzo 2016